Concerto di Walter Maioli & 1001
Blue Nights :
TRIP TO THE ORIGINS
Archetipi sonori della musica
orientale - Oriental Blues
18 Febbraio 2012 ore 20.30 - Milano
Mudrarte, Piazza 24 Maggio, 8
WM uno degli ideatori della World Music, che nei primi anni 70 con il gruppo AKTUALA ha introdotto in anteprima la musica orientale in Italia.
Trip to the origins, l’Oriental Blues di Walter Maioli & 1001 Blue Nights è una raffinata operazione di musicologia, una ricerca sugli archetipi di diverse musiche etniche, soprattutto sulle sonorità e i ritmi delle antichissime civiltà e culture arcaiche. Qualcosa che decisamente non ha pari.
DANZA ARCAICA UNIVERSALE - Presenteremo anche gesti e movimenti archetipi delle antiche danze femminili, frutto di una accurata ricerca antropologica, archeologica, iconografica e letteraria che corre parallela alla musica, nelle epoche, luoghi, circostanze e modalità. Per questo evento Luce Maioli eseguirà alcune danze con l’impiego degli strumenti musicali dell’antichità.
IL NEY : SUSSURRO DELL’ANIMA - Se quello che caratterizza maggiormente la voce del flauto obliquo arabo,turco e persiano, il ney , è il soffio che esprime il vento del deserto, il sussurro dell’anima, ebbene il ney suonato da Walter Maioli manifesta questo archetipo. Il respiro che rapisce il musicista e l’ascoltatore , fa muovere la danzatrice e declamare il poeta. E’ la musica più lenta mai sentita, la più dolce, soffice, impalpabile, un sussurro, un alito …l’ultimo della nottata. Un soffio che impalpabilmente si tramuta in sibilo strisciante per divenire un movimento in slow motion come un serpente su una duna le cui tracce vengono istantaneamente riassorbite dalla sabbia, o la fiamma della candela che danza alla più sottile delle brezze e che svanisce con la …forza.
Oltre allo straordinario flauto “ney” verranno impiegati il doppio flauto e gli oboe che evocano magici serpenti al ritmo dei tamburi, dei cymbali, dei sistri, tutti strumenti antichissimi
ALLE ORIGINI DELLA MUSICA ARABA TURCA e PERSIANA - Questa straordinaria musica rappresenta le origini della musica Medio Orientale e Nord Africana dove gli strumenti base; il flauto di canna ad imboccatura aperta, ney, e il tamburo a cornice (daf, bendir) , sono oggetti primordiali, preistorici, probabilmente già impiegati decine di migliaia di anni fa, e che troviamo tra le prime raffigurazioni di strumenti musicali presso i Sumeri e gli Egizi. Vengono suonati utilizzando i più elementari ritmi archetipi, che favoriscono un relax psicofisico, così il flauto improvvisa su moduli della respirazione e dell’elevazione tonale. Questa è la musica più antica, antichissima, paleolitica, suonata intorno al fuoco sotto una notte stellata. Solo in seguito si aggiungeranno gli strumenti a corda e altri tamburi, come la darbouka che deriva dai vasi di terracotta neolitici e infine i tintinnabula, i cymbali, i sistri di metallo che appunto nell’epoca dei metalli hanno sostituito le conchiglie e i semi che fungevano per il medesimo scopo: fornire frizzanti suoni acuti rigeneranti.
Una combinazioni sonora archetipa , costituita da frequenze gravi (il tamburo), medie (il flauto) e acute dei campanellini e cimbali della danzatrice.
Un viaggio dove troverete , come nelle Mille e una notte , anche le “cineserie” tipiche del genio della lampada, come galleggianti suoni javanesi e di esotiche misteriose foreste, tra sfolgoranti luci e fluttuanti ombre.